martedì 30 novembre 2010

Il mondo dei telecronisti (decimo episodio)

Decimo appuntamento per la rubrica che punta a dare un'opinione sui giornalisti sportivi, ed in particolare i telecronisti. Oggi ci soffermiamo su tre giornalisti Rai che hanno a che fare col calcio.

- Enrico Varriale
Lo storico conduttore di Stadio Sprint ed ex inviato azzurro nella sua carriera a Viale Mazzini si è sempre occupato solo di calcio. Con pessimi risultati, direi. Le sue domande sono spesso e volentieri tendenziose ancorché provocatorie nei confronti dell'intervistato. Sono più coloro con i quali ha avuto un diverbio rispetto a quelli con cui non ha mai avuto problemi. Come inviato al seguito della Nazionale, specialmente nelle gestioni Trapattoni e Lippi, si è dimostrato più realista del re, assurgendo a difensore dell'indifendibile (basta vedere il suo tentativo strenuo di difesa della spedizione sudafricana). Il primo passo, ossia la sua sostituzione per il Club Italia, è stato compiuto, ora non resta altro che attendere il cambio di conduzione a Stadio Sprint, cosa peraltro avvenuta temporaneamente nelle scorse settimane per un'indisposizione dalla quale si è prontamente rimesso. Le domande che pone denotano una scarsa attenzione per il calcio giocato e la prevalenza di aspetti puramente televisivi, ossia la ricerca del litigio. L'abitudine di interrompere l'interlocutore o perfino i propri colleghi è una mania poco corretta oltre che fastidiosa.

Voto: 3  Stop

- Paolo Paganini
Il giornalista spezzino si occupa prevalentemente di calcio ma talvolta, soprattutto in occasione del Salone Nautico di Genova, è impegnato nella vela. Nel passato si ricorda una sua performance disastrosa come telecronista nel nuoto in occasione di un edizione degli Europei, oltre a qualche apparizione nel tennis tavolo. Questo giornalista mi pone di fronte a dei dubbi: alcune volte sembra ben conoscere ciò che deve raccontare mentre altre volte sembra in preda al vuoto più assoluto. Come telecronista di calcio è impegnato in rare occasioni negli incontri di Lega Pro e di Coppa Italia e non è poi così malaccio, per gli standard calcistici Rai. Alla conduzione, specialmente in coppia con Sabrina Gandolfi, non ne azzecca una, barcamenandosi qua e là sugli argomenti senza un minimo di logica narrativa.

Voto: 5  Ondivago

- Marco Mazzocchi
Il figlio d'arte (suo papà Giacomo ha lavorato per TMC e ora è a Dahlia) ha avuto una carriera costellata da alti e bassi. Gli alti sono sicuramente la conduzione della Domenica Sportiva, dello studio dei Mondiali di Calcio e di quello olimpico, la nomina come inviato a seguito della nazionale. I bassi sono quasi tutti successivi alle presenze a "L'Isola dei Famosi" e a "Quelli Che il Calcio" versione Ventura. Come telecronista si è impegnato nel rugby, dimostrando buona conoscenza e passione per la disciplina, peccato che fosse al seguito della palla ovale nel secolo scorso. Come conduttore spesso butta lo studio in caciara da salone gossipparo di quarta fascia, come è successo per i Mondiali di Sudafrica 2010. Nei Mondiali acquatici di Roma 2009, invece, lo studio era ben tenuto, forse aiutato dal fatto che i tempi del nuoto permettono meno divagazioni rispetto al calcio. In passato si si è occupato anche di sci alpino. In una sua apparizione non solamente sportiva, ossia il reportage "K2-Il sogno, l'incubo" dedicato alla scalata della vetta funestata dalla morte di Stefano Zavka, il lavoro era di ottima qualità con una capacità di coinvolgimento non comune. Insomma, il mio giudizio é positivo, seppur sia influenzato da qualche pecca.

Voto: 7  Potenziale mal espresso

Decimo spazio che si conclude, dalla prossima settimana inizierò a valutare il campo della tv dello sport per eccellenza, si accettano scommesse (e consigli) sulla prescelta.

Alberto

lunedì 22 novembre 2010

Il mondo dei telecronisti (nono episodio)

Nono appuntamento dedicato alle giornaliste di Rai Sport.

- Elisabetta Caporale
La Betty dello sport si destreggia abitualmente fra atletica, nuoto e sci di fondo. Ogni anno, in estate, è in diretta per almeno due - tre settimane consecutive dalla mattina alla sera per i principali sport olimpici. Un suo punto di forza è l'empatia che riesce ad instaurare con gli atleti fino a diventare anche amica di alcune. La conoscenza delle lingue è buona al contrario delle domande che pone, le quali sono talvolta banali seppur efficaci. Nel passato si è anche occupata di pugilato, di vela e degli altri sport dello sci nordico sempre con buoni risultati.

Voto: 7,5  Storica

- Arianna Secondini
La Clerici di Rai Sport, così soprannominata per la conduzione dello spazio culinario di Si Gira, è molto versatile, essendosi cimentata in quasi tutti gli sport invernali, nel tennis, nel rugby, nel nuoto, nei tuffi, nella ginnastica, nel volley e nel calcio. Ultimamente è diventata anche telecronista "pound for pound" per le gare di Coppa del Mondo di pattinaggio di figura: il suo lavoro è stato abbastanza puntuale ma molto distante dal "titolare" Andrea Fusco, più che altro le sue prove sono sembrate simili a quelle tenute da Lucia Blini seppur bisogna riconoscere una migliore qualità. Le interviste che esegue non sempre sono precise; il tono di voce è un po’ fastidioso quando raggiunge tonalità acute. La competenza della materia è buona, magari è un po’ agitata in quanto tende a inondare lo spettatore di informazioni.

Voto: 6,5  Impaziente

- Simona Rolandi
L'ex giocatrice di pallavolo ha molte analogie con la collega di Mediaset Monica Vanali, non solo per il fatto di aver frequentato a livelli medio - alti i palazzetti, ma anche per essersi fatta valere con la professionalità e la competenza nello sport maschilista per eccellenza, ossia il calcio. Con la conduzione da quest'anno di Dribbling, storico programma Rai che è rimasto l'unico a parlare in chiaro di tutti gli sport, ha salito un ulteriore gradino e, possiamo dirlo senza timore di smentita, la scelta fatta dai dirigenti è stata azzeccata. Nei Mondiali di Volley svoltisi pochi mesi fa qui in Italia era la conduttrice dello studio a seguito del sestetto di Anastasi e si è ben disimpegnata in coppia con quel simpaticone di Andrea Lucchetta e con "Mister Secolo" Lorenzo Bernardi. Un suo difetto è la marcata cadenza derivata dal dialetto mentre le conoscenze sia dello sport che del mezzo televisivo sono due punti a suo favore. Una curiosità che ho notato; quando conduce tende a stringere la mano sinistra contro la malcapitata cartelletta, fateci caso!.

Voto: 7,5  In forte ascesa

Appuntamento per la prossima puntata che sarà la decima di questo cammino.

Alberto

martedì 16 novembre 2010

Il mondo dei telecronisti (ottavo episodio)

Ottava puntata dedicata ai giornalisti Rai al seguito del Mondiale di Formula 1.

- Ettore Giovannelli
Il giornalista abruzzese è uno dei pochissimi membri di Rai Sport a conoscere più lingue: inglese e tedesco quasi madrelingua più il francese a buon livello (se qualcuno ne sa altre, lo dica pure). Questa cosa, in una normale redazione di una normale televisione in un normale paese, sarebbe scontato ma qui, in Italia, in Rai e ancor più a Rai Sport questo caso è una mosca bianca nel mare della mediocrità generale. Le sue domande sono quasi sempre ficcanti e indovinate, la sua non militanza (e anche qualcos'altro) verso la Ferrari, come invece fanno altri, è una sparuta norma fondante del mestiere. Nella concitazione del mondo della Formula 1 la rapidità e la precisione sono doti fondamentali; ebbene, nel suo caso ci sono. Per quanto riguarda gli altri sport ricordo la sua presenza nello sci alpino favorita dalla conoscenza di inglese e tedesco. Un appello alla redazione di Rai Sport: posto che i soldi son pochi, ma perché non mandarlo al seguito del Circo Bianco, invece di delegare quasi sempre le interviste al telecineperatore Andrea Rinaldi il quale, se non sbaglio, non ha nelle sue mansioni quella di "catturare" le impressioni degli atleti?!?

Voto: 9  Puntuale

- Stella Bruno
Come dice un ex magistrato ora esponente politico: "Che c'azzecca?": ecco, la mia domanda riguarda Stella Bruno. Cosa c'entra con la Formula 1? Il suo inglese è a livello scolastico se non peggio, le domande che pone sono imbarazzanti e anche i protagonisti del Circus (in primis Luca Colaianni, capo ufficio stampa Ferrari) le rispondono sempre più tra il serio e il faceto o la guardano strabuzzando gli occhi. Il tifo pro Ferrari, come per Mazzoni, non è nascosto e ad ogni momento buono le discussioni vanno su argomenti che nulla hanno a che vedere con i motori, ossia quale fidanzata dei piloti è la più bella, quali parenti di Massa o Barrichello sono presenti in pista, e così via. Sinceramente non trovo appigli per salvarla.

Voto: 3  Non salvabile

- Franco Bortuzzo
Il friulano da quest'anno è subentrato a Federica Balestrieri, passata al TG1, come conduttore dello studio pre e post gara. Da quest'anno, tuttavia, lo studio è stato sostituito con i collegamenti direttamente dal circuito; a mio avviso, questa è stata un'ottima scelta. Passando alla valutazione del giornalista. la prima cosa che salta all'occhio sono i problemi di pronuncia, piuttosto gravi e frequenti. Il lavoro è comunque molto buono con domande ben poste e pertinenti. Alle Olimpiadi di Vancouver era uno dei "Fantastici 6", cioè la pattuglia Rai Sport inviata in Canada (Bragagna, Caporale, Secondini, Sangiorgio, Mecarozzi e lui, per l'appunto) e, nel passato, ha anche fatto un'incursione nell'atletica.

Voto: 6  Sufficiente

E anche per oggi è finita, alla prossima.

Alberto

lunedì 8 novembre 2010

Il mondo dei telecronisti (settimo episodio)

Rieccoci per la settima puntata in cui, mio malgrado, parlerò di tre fra i giornalisti Rai che meno sopporto.

- Franco Lauro
L'incubo per buona parte dei molti appassionati di basket. Sebbene sia nel mondo della palla a spicchi da una trentina di anni, la sua conoscenza della disciplina è limitata e parziale. Come è possibile che nel 2010, con le infinite possibilità che permette Internet di approfondire la conoscenza dei nomi e delle vicende del basket d'oltreoceano (oppure guardare Sportitalia o Sky), non sappia nulla o quasi di NBA?!? Le pronunce di vari giocatori come James, Redd, Bosh fino ad arrivare a Curry pronunciato come la spezia o alle mille e più varianti usate per nominare Dwayne Wade sono da mettersi le mani nei capelli. Nei recenti mondiali svoltisi in Turchia, in compagnia della spalla tecnica Stefano Michelini, le pause sono state interminabili e reiterate. Come conduttore di 90° Minuto personalmente lo trovo troppo ripetitivo e piatto, oltre (mia opinione) alla non perfetta conoscenza dello sport. Lo ricordo anche come conduttore dello studio per le Olimpiadi di Torino '06, grande evento che la Rai, host broadcaster, ha coperto male, e anche in vari studi per le Olimpiadi estive. Come "cura" per il basket, propongo la sua immediata sostituzione con Valerio Iafrate o con l'emergente Maurizio Fanelli in vista anche di un possibile ritorno l'anno prossimo della Serie A sulle reti Rai.

Voto: 3  Inadeguato

- Gianfranco Mazzoni
Vale lo stesso discorso fatto per Franco Lauro: prima di diventare telecronista per la tv, se non sbaglio nel 1997. è stato dal 1990 radiocronista per Radio Rai, quindi vent'anni di Circus dovrebbero aver lasciato qualcosa. Invece spesso non è preciso, fatica ad individuare i piloti, non sembra ben conoscere le caratteristiche delle monoposto, parteggia un pò troppo vistosamente per le Ferrari; insomma, non ci siamo. La conoscenza linguistica mi sembra troppo limitata e l'attenzione alla corsa è ondivaga; tuttavia il ritmo è piacevole e il timbro vocale è molto buono. Nonostante ciò, non posso esimermi dal dare un voto negativo. A differenza del basket, non saprei chi potrebbe sostituirlo, l'unico potrebbe essere Luca De Capitani ma è stato dirottato maggiormente verso il calcio oppure, come per Mazzoni, si potrebbe effettuare la "promozione" di Giulio Delfino da Radio Rai.

Voto: 4  Sorpassato

- Gianni Bezzi
Sinceramente, cosa possiamo dire di lui? E' da molto tempo nella redazione di Rai Sport ma nella scaletta dei telecronisti di calcio, esclusi il vice direttore Bruno Gentili e il caporedattore Marco Civoli, è preceduto da Cerqueti, Bizzotto, Antinelli, Rimedio. Si limita a commentare gare minori di Coppa Italia e alcune partite meno importanti nei Mondiali ed Europei. Come inviato di 90° Minuto, si collega per partite di livello medio-basso. La sua parlata tradisce la provenienza, ovvio che non si possa essere come Andrea Fusco senza alcuna inclinazione, però fra i due opposti c'è una via di mezzo. Le pause sono numerose così come le imperfezioni a livello di conoscenza calcistica. Francamente, penso che ci siano molti telecronisti migliori.

Voto: 4  Senza commenti

La prossima volta prometto di non dare voti così negativi ma, d'altro canto, non si poteva fare altro. Alla prossima

Alberto

martedì 2 novembre 2010

Il mondo dei telecronisti (sesto episodio)

Prima una breve premessa: questa puntata era in programma per ieri ma, a causa dell'alluvione che c'è stata qui a Vicenza, non ho avuto il tempo materiale per scriverla.

Sesto appuntamento in cui mi dedico a tre giornalisti Rai di lungo corso.

- Gianni Cerqueti
Colui che è diventato oramai la prima voce calcistica della redazione abbina buone doti tecniche alla conoscenza della disciplina. Personalmente lo sto riscoprendo in quest'ultimo anno dopo un periodo abbastanza lungo in cui non era di mio gradimento, forse a causa del tono narrativo un pò monotono della. La mancanza cronica di commentatori di livello quanto meno discreto (gli ultimi due sono stati Capello e Zenga, ma talvolta anche Bagni) non favorisce l'empatia verso il telecronista, il quale è spesso costretto a diventare radiocronista unico, come si vede per Bruno Gentili. In definitiva, a mio avviso è un buon telecronista ma non riesce a raggiungere la perfezione.

Voto: 7,5  Solido

- Mario Mattioli
Il giornalista emiliano è ormai prossimo alla pensione (classe '46) e, personalmente, non ritengo che sia una gran perdita. E' una istituzione nel pugilato ma quando si è cimentato nell'atletica i risultati sono stati pessimi. Alla conduzione spesso va fuori dal seminato sia nei vari Tg sport che ha condotto sia in 90° Minuto di B in cui, in coppia con Vincenzo D'Amico, si fissa in alcuni argomenti senza più schiodarvisi per tutta la puntata. Il ritmo è soporifero tranne in alcuni spunti degni di nota, come per l'oro di Cammarelle a Pechino '08. Tuttavia, nella nobile arte la coppia con Nino Benvenuti è più che buona, così come il racconto degli incontri. Il voto è la media fra pugilato e altri sport.

Voto: 5  (Im)parziale

- Fabrizio Failla
Il telecronista della pallanuoto è abituato a dare molta enfasi e a utilizzare molte frasi epiche nella telecronaca. Nel mondo acquatico non mi dispiace affatto, risultando uno fra i migliori commentatori Rai per gli sport di squadra, aiutato da due spalle formidabili come Gianni De Magistris e ora Francesco Postiglione. Nel calcio la situazione è capovolta: i suoi "studioli" al seguito della Nazionale non sono da inserire nella memoria collettiva, in cui il futile si mischiava spesso all'utile. Le interviste in occasione di Champions League e di Coppa Italia sono discreti, ma non al livello medio delle pay tv.

Voto: 6,5  Sufficiente

E come dice il buon Emanuele Dotto (Radio Rai) "Io mi fermo qui, cantavano i Dik Dik, di Albertelli e Riccardi". Alla prossima

Alberto