lunedì 4 ottobre 2010

Il mondo dei telecronisti (secondo episodio)

Secondo appuntamento per questo spazio dedicato ai giornalisti, in particolare oggi sarà la volta di tre volti noti del ciclismo

- Francesco Pancani
Per il giornalista toscano, nato come radiocronista calcistico, il passaggio da prima voce della pallavolo a quella del ciclismo è stato veramente buono. Doveva sostituire Auro Bulbarelli che, nel bene o nel male, ha segnato la scena del dopo De Zan per un decennio: il risultato è stato quasi sorprendente, con una formidabile sincronia con Davide Cassani, ormai diventato il commentatore sportivo più conosciuto (ed anche amato) dal grande pubblico, e con una capacità linguistica non comune. Già nella pallavolo aveva dovuto sostituire non una, ma ben due voci "pesanti", ossia il compianto Mimmo Fusco ed il vicedirettore Jacopo Volpi, facendosi notare in positivo. A mio modo di vedere è il più anziano del gruppo dei telecronisti della "nuova generazione" (Alessandro Antinelli, Valerio Iafrate, Marco Lollobrigida, Luca Di Bella, Tommaso Mecarozzi, Davide Labate, Andrea De Luca e Alberto Rimedio) ed anche, fino a questo momento, il più positivo.

Voto: 9  Molto capace

- Alessandro Fabretti
La ormai seconda voce storica del ciclismo made in Rai, già da qualche anno, è diventata anche la prima voce del tennis, sport purtroppo abbandonato da Viale Mazzini per molto tempo, anche a causa della fortissima concorrenza satellitare. Nello sport del pedale ha rivestito tutti i ruoli possibili: telecronista, conduttore, inviato all'arrivo, inviato in moto, intervistatore sotto il podio ed anche coordinatore giornalistico. Conosce molto la materia e trovo veramente poco azzeccata la scelta di farlo trasformare in prima voce tennistica. Con le racchette, purtroppo, non ha grande dimestichezza, per chi può sentire le telecronache Eurosport o Sky il livello è molto diverso; a mio avviso ciò è dovuto anche al fatto che non sia fisso per tutto l'anno sul mondo della racchetta ma sia impegnato su più campi, anche quello redazionale.

Voto: 6,5  Altalenante

- Alessandra De Stafano
Certamente questo 2010 è stato per Alessandra un anno di svolta: per le corse italiane e per i Mondiali appena terminati ha abbandonato i panni di intervistatrice per passare a quelli di conduttore, sempre affiancata dal buon Beppe Conti. La prima donna al timone del Processo alla Tappa ha all'inizio pagato il cambio di ruolo per acquistare poi sempre più smalto. Al Tour, come sempre a bordo strada per le interviste e per i commenti integrativi alla coppia Cassa-Panca (chi ha coniato il soprannome ha i miei ringraziamenti), è stata superba come sempre, cercando di indagare principalmente sugli uomini che sono, giù dalla bicicletta, i ciclisti. Da sempre impiegata per tutto l'anno nel ciclismo, sono riuscito a trovare forse il suo unico "sconfinamento" dalle due ruote, avvenuto per la Coppa America di Vela nel 2001 dalla Nuova Zelanda (insieme ad Elisabetta Caporale, se non erro).

Voto: 9  Wonderwoman

L'appuntamento è per settimana prossima, in cui mi concentrerò sulle nuove leve. Un saluto a tutti.

Alberto

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