martedì 7 dicembre 2010

Il mondo dei telecronisti (undicesimo episodio)

Undicesimo appuntamento in cui mi soffermerò sui telecronisti di Sportitalia, la tv che dal 2004 offre una vasta scelta di sport in chiaro. I primi tre che "giudicherò" appartengono all'universo calcistico.

- Stefano Borghi
"The voice". A mio avviso, il miglior telecronista calcistico in circolazione e, probabilmente, il miglior giovane telecronista sportivo in circolazione. Le sue telecronache non sono solamente delle descrizioni delle partite, sono delle vere e proprie narrazioni di alto livello. Possiede una completa conoscenza del panorama calcistico mondiale, non limitato ai tre-quattro campionati principali come per tanti altri colleghi. La Championship (Serie B inglese) da lui commentata è diventata la mia competizione preferita, così come le gesta dei Campionati Argentini e dei tornei sudamericani sono magistralmente narrate. Il ritmo è perfetto, quasi da radiocronaca, con le pause inserite al momento giusto. Comparandolo con altri colleghi, ho notato che unisce in una sola persona le qualità migliori di vari colleghi come il ritmo di Massimo Callegari, la conoscenza di Massimo Marianella, il pathos di Francesco Repice e l'austerità di Riccardo Cucchi. Sono convinto che fosse nella redazione di Rai Sport, l’azienda di stato farebbe ascolti elevatissimi solo per il piacere di ascoltare le sue telecronache. La sua disponibilità di interazione nei forum dedicati ai campionati che commenta è totale e accetta volentieri il dibattito con gli internauti.

Voto: 10

- Federico Casotti
E’ uno del nucleo storico di Sportitalia (con Miraglia, Ballarini, Scalia, Mattiolo, Piazzano, Panchetti, Balzi, Terrenato), considerato anche il miglior conoscitore italiano dell’Eredivisie. Da quest'anno, purtroppo, il campionato olandese non è più trasmesso in Italia a causa, si dice, del brutto vizio delle tv olandesi di aumentare il prezzo in seguito alle performance positive delle loro nazionali. Fin dalla metà della scorsa stagione, è la prima voce della Ligue 1 Francese che commenta con precisione e competenza. Il suo dono principale è quello di saper ben leggere lo sviluppo degli incontri mentre un altro punto a favore risiede nella capacità di variare il tono di voce solo nei momenti veramente importanti. Nella scorsa stagione ha effettuato un "blitz" in un altro sport, ossia la pallamano, per la telecronaca di una semifinale europea o mondiale, non ricordo bene.

Voto: 8,5

- Luca Gregorio
Il giovane giornalista sta rapidamente scalando la graduatoria nella redazione calcio di Sportitalia. Inoltre collabora con Premium Calcio per il commento di alcune partite di Serie A e di Europa League. Le sue telecronache sono molto godibili grazie alle capacità di eloquio e alla dote di saper mantenere alto il livello della concentrazione dello spettatore. Un suo punto debole è la tonalità di voce molto acuta che raggiunge per descriver le azioni cruciali, un po' alla Marco Foroni, per intenderci. E' anche impiegato con ottimi risultati nel volley ed è un gran conoscitore di basket. Nei prossimi anni sentiremo parlare molto di lui, potete giurarci.

Voto: 8,5

Si conlude il primo appuntamento dedicato a Sportitalia, la prossima settimana sarà dedicata alla redazione basket dell'emittente di Bruno Bogarelli. Un saluto.

Alberto

martedì 30 novembre 2010

Il mondo dei telecronisti (decimo episodio)

Decimo appuntamento per la rubrica che punta a dare un'opinione sui giornalisti sportivi, ed in particolare i telecronisti. Oggi ci soffermiamo su tre giornalisti Rai che hanno a che fare col calcio.

- Enrico Varriale
Lo storico conduttore di Stadio Sprint ed ex inviato azzurro nella sua carriera a Viale Mazzini si è sempre occupato solo di calcio. Con pessimi risultati, direi. Le sue domande sono spesso e volentieri tendenziose ancorché provocatorie nei confronti dell'intervistato. Sono più coloro con i quali ha avuto un diverbio rispetto a quelli con cui non ha mai avuto problemi. Come inviato al seguito della Nazionale, specialmente nelle gestioni Trapattoni e Lippi, si è dimostrato più realista del re, assurgendo a difensore dell'indifendibile (basta vedere il suo tentativo strenuo di difesa della spedizione sudafricana). Il primo passo, ossia la sua sostituzione per il Club Italia, è stato compiuto, ora non resta altro che attendere il cambio di conduzione a Stadio Sprint, cosa peraltro avvenuta temporaneamente nelle scorse settimane per un'indisposizione dalla quale si è prontamente rimesso. Le domande che pone denotano una scarsa attenzione per il calcio giocato e la prevalenza di aspetti puramente televisivi, ossia la ricerca del litigio. L'abitudine di interrompere l'interlocutore o perfino i propri colleghi è una mania poco corretta oltre che fastidiosa.

Voto: 3  Stop

- Paolo Paganini
Il giornalista spezzino si occupa prevalentemente di calcio ma talvolta, soprattutto in occasione del Salone Nautico di Genova, è impegnato nella vela. Nel passato si ricorda una sua performance disastrosa come telecronista nel nuoto in occasione di un edizione degli Europei, oltre a qualche apparizione nel tennis tavolo. Questo giornalista mi pone di fronte a dei dubbi: alcune volte sembra ben conoscere ciò che deve raccontare mentre altre volte sembra in preda al vuoto più assoluto. Come telecronista di calcio è impegnato in rare occasioni negli incontri di Lega Pro e di Coppa Italia e non è poi così malaccio, per gli standard calcistici Rai. Alla conduzione, specialmente in coppia con Sabrina Gandolfi, non ne azzecca una, barcamenandosi qua e là sugli argomenti senza un minimo di logica narrativa.

Voto: 5  Ondivago

- Marco Mazzocchi
Il figlio d'arte (suo papà Giacomo ha lavorato per TMC e ora è a Dahlia) ha avuto una carriera costellata da alti e bassi. Gli alti sono sicuramente la conduzione della Domenica Sportiva, dello studio dei Mondiali di Calcio e di quello olimpico, la nomina come inviato a seguito della nazionale. I bassi sono quasi tutti successivi alle presenze a "L'Isola dei Famosi" e a "Quelli Che il Calcio" versione Ventura. Come telecronista si è impegnato nel rugby, dimostrando buona conoscenza e passione per la disciplina, peccato che fosse al seguito della palla ovale nel secolo scorso. Come conduttore spesso butta lo studio in caciara da salone gossipparo di quarta fascia, come è successo per i Mondiali di Sudafrica 2010. Nei Mondiali acquatici di Roma 2009, invece, lo studio era ben tenuto, forse aiutato dal fatto che i tempi del nuoto permettono meno divagazioni rispetto al calcio. In passato si si è occupato anche di sci alpino. In una sua apparizione non solamente sportiva, ossia il reportage "K2-Il sogno, l'incubo" dedicato alla scalata della vetta funestata dalla morte di Stefano Zavka, il lavoro era di ottima qualità con una capacità di coinvolgimento non comune. Insomma, il mio giudizio é positivo, seppur sia influenzato da qualche pecca.

Voto: 7  Potenziale mal espresso

Decimo spazio che si conclude, dalla prossima settimana inizierò a valutare il campo della tv dello sport per eccellenza, si accettano scommesse (e consigli) sulla prescelta.

Alberto

lunedì 22 novembre 2010

Il mondo dei telecronisti (nono episodio)

Nono appuntamento dedicato alle giornaliste di Rai Sport.

- Elisabetta Caporale
La Betty dello sport si destreggia abitualmente fra atletica, nuoto e sci di fondo. Ogni anno, in estate, è in diretta per almeno due - tre settimane consecutive dalla mattina alla sera per i principali sport olimpici. Un suo punto di forza è l'empatia che riesce ad instaurare con gli atleti fino a diventare anche amica di alcune. La conoscenza delle lingue è buona al contrario delle domande che pone, le quali sono talvolta banali seppur efficaci. Nel passato si è anche occupata di pugilato, di vela e degli altri sport dello sci nordico sempre con buoni risultati.

Voto: 7,5  Storica

- Arianna Secondini
La Clerici di Rai Sport, così soprannominata per la conduzione dello spazio culinario di Si Gira, è molto versatile, essendosi cimentata in quasi tutti gli sport invernali, nel tennis, nel rugby, nel nuoto, nei tuffi, nella ginnastica, nel volley e nel calcio. Ultimamente è diventata anche telecronista "pound for pound" per le gare di Coppa del Mondo di pattinaggio di figura: il suo lavoro è stato abbastanza puntuale ma molto distante dal "titolare" Andrea Fusco, più che altro le sue prove sono sembrate simili a quelle tenute da Lucia Blini seppur bisogna riconoscere una migliore qualità. Le interviste che esegue non sempre sono precise; il tono di voce è un po’ fastidioso quando raggiunge tonalità acute. La competenza della materia è buona, magari è un po’ agitata in quanto tende a inondare lo spettatore di informazioni.

Voto: 6,5  Impaziente

- Simona Rolandi
L'ex giocatrice di pallavolo ha molte analogie con la collega di Mediaset Monica Vanali, non solo per il fatto di aver frequentato a livelli medio - alti i palazzetti, ma anche per essersi fatta valere con la professionalità e la competenza nello sport maschilista per eccellenza, ossia il calcio. Con la conduzione da quest'anno di Dribbling, storico programma Rai che è rimasto l'unico a parlare in chiaro di tutti gli sport, ha salito un ulteriore gradino e, possiamo dirlo senza timore di smentita, la scelta fatta dai dirigenti è stata azzeccata. Nei Mondiali di Volley svoltisi pochi mesi fa qui in Italia era la conduttrice dello studio a seguito del sestetto di Anastasi e si è ben disimpegnata in coppia con quel simpaticone di Andrea Lucchetta e con "Mister Secolo" Lorenzo Bernardi. Un suo difetto è la marcata cadenza derivata dal dialetto mentre le conoscenze sia dello sport che del mezzo televisivo sono due punti a suo favore. Una curiosità che ho notato; quando conduce tende a stringere la mano sinistra contro la malcapitata cartelletta, fateci caso!.

Voto: 7,5  In forte ascesa

Appuntamento per la prossima puntata che sarà la decima di questo cammino.

Alberto

martedì 16 novembre 2010

Il mondo dei telecronisti (ottavo episodio)

Ottava puntata dedicata ai giornalisti Rai al seguito del Mondiale di Formula 1.

- Ettore Giovannelli
Il giornalista abruzzese è uno dei pochissimi membri di Rai Sport a conoscere più lingue: inglese e tedesco quasi madrelingua più il francese a buon livello (se qualcuno ne sa altre, lo dica pure). Questa cosa, in una normale redazione di una normale televisione in un normale paese, sarebbe scontato ma qui, in Italia, in Rai e ancor più a Rai Sport questo caso è una mosca bianca nel mare della mediocrità generale. Le sue domande sono quasi sempre ficcanti e indovinate, la sua non militanza (e anche qualcos'altro) verso la Ferrari, come invece fanno altri, è una sparuta norma fondante del mestiere. Nella concitazione del mondo della Formula 1 la rapidità e la precisione sono doti fondamentali; ebbene, nel suo caso ci sono. Per quanto riguarda gli altri sport ricordo la sua presenza nello sci alpino favorita dalla conoscenza di inglese e tedesco. Un appello alla redazione di Rai Sport: posto che i soldi son pochi, ma perché non mandarlo al seguito del Circo Bianco, invece di delegare quasi sempre le interviste al telecineperatore Andrea Rinaldi il quale, se non sbaglio, non ha nelle sue mansioni quella di "catturare" le impressioni degli atleti?!?

Voto: 9  Puntuale

- Stella Bruno
Come dice un ex magistrato ora esponente politico: "Che c'azzecca?": ecco, la mia domanda riguarda Stella Bruno. Cosa c'entra con la Formula 1? Il suo inglese è a livello scolastico se non peggio, le domande che pone sono imbarazzanti e anche i protagonisti del Circus (in primis Luca Colaianni, capo ufficio stampa Ferrari) le rispondono sempre più tra il serio e il faceto o la guardano strabuzzando gli occhi. Il tifo pro Ferrari, come per Mazzoni, non è nascosto e ad ogni momento buono le discussioni vanno su argomenti che nulla hanno a che vedere con i motori, ossia quale fidanzata dei piloti è la più bella, quali parenti di Massa o Barrichello sono presenti in pista, e così via. Sinceramente non trovo appigli per salvarla.

Voto: 3  Non salvabile

- Franco Bortuzzo
Il friulano da quest'anno è subentrato a Federica Balestrieri, passata al TG1, come conduttore dello studio pre e post gara. Da quest'anno, tuttavia, lo studio è stato sostituito con i collegamenti direttamente dal circuito; a mio avviso, questa è stata un'ottima scelta. Passando alla valutazione del giornalista. la prima cosa che salta all'occhio sono i problemi di pronuncia, piuttosto gravi e frequenti. Il lavoro è comunque molto buono con domande ben poste e pertinenti. Alle Olimpiadi di Vancouver era uno dei "Fantastici 6", cioè la pattuglia Rai Sport inviata in Canada (Bragagna, Caporale, Secondini, Sangiorgio, Mecarozzi e lui, per l'appunto) e, nel passato, ha anche fatto un'incursione nell'atletica.

Voto: 6  Sufficiente

E anche per oggi è finita, alla prossima.

Alberto

lunedì 8 novembre 2010

Il mondo dei telecronisti (settimo episodio)

Rieccoci per la settima puntata in cui, mio malgrado, parlerò di tre fra i giornalisti Rai che meno sopporto.

- Franco Lauro
L'incubo per buona parte dei molti appassionati di basket. Sebbene sia nel mondo della palla a spicchi da una trentina di anni, la sua conoscenza della disciplina è limitata e parziale. Come è possibile che nel 2010, con le infinite possibilità che permette Internet di approfondire la conoscenza dei nomi e delle vicende del basket d'oltreoceano (oppure guardare Sportitalia o Sky), non sappia nulla o quasi di NBA?!? Le pronunce di vari giocatori come James, Redd, Bosh fino ad arrivare a Curry pronunciato come la spezia o alle mille e più varianti usate per nominare Dwayne Wade sono da mettersi le mani nei capelli. Nei recenti mondiali svoltisi in Turchia, in compagnia della spalla tecnica Stefano Michelini, le pause sono state interminabili e reiterate. Come conduttore di 90° Minuto personalmente lo trovo troppo ripetitivo e piatto, oltre (mia opinione) alla non perfetta conoscenza dello sport. Lo ricordo anche come conduttore dello studio per le Olimpiadi di Torino '06, grande evento che la Rai, host broadcaster, ha coperto male, e anche in vari studi per le Olimpiadi estive. Come "cura" per il basket, propongo la sua immediata sostituzione con Valerio Iafrate o con l'emergente Maurizio Fanelli in vista anche di un possibile ritorno l'anno prossimo della Serie A sulle reti Rai.

Voto: 3  Inadeguato

- Gianfranco Mazzoni
Vale lo stesso discorso fatto per Franco Lauro: prima di diventare telecronista per la tv, se non sbaglio nel 1997. è stato dal 1990 radiocronista per Radio Rai, quindi vent'anni di Circus dovrebbero aver lasciato qualcosa. Invece spesso non è preciso, fatica ad individuare i piloti, non sembra ben conoscere le caratteristiche delle monoposto, parteggia un pò troppo vistosamente per le Ferrari; insomma, non ci siamo. La conoscenza linguistica mi sembra troppo limitata e l'attenzione alla corsa è ondivaga; tuttavia il ritmo è piacevole e il timbro vocale è molto buono. Nonostante ciò, non posso esimermi dal dare un voto negativo. A differenza del basket, non saprei chi potrebbe sostituirlo, l'unico potrebbe essere Luca De Capitani ma è stato dirottato maggiormente verso il calcio oppure, come per Mazzoni, si potrebbe effettuare la "promozione" di Giulio Delfino da Radio Rai.

Voto: 4  Sorpassato

- Gianni Bezzi
Sinceramente, cosa possiamo dire di lui? E' da molto tempo nella redazione di Rai Sport ma nella scaletta dei telecronisti di calcio, esclusi il vice direttore Bruno Gentili e il caporedattore Marco Civoli, è preceduto da Cerqueti, Bizzotto, Antinelli, Rimedio. Si limita a commentare gare minori di Coppa Italia e alcune partite meno importanti nei Mondiali ed Europei. Come inviato di 90° Minuto, si collega per partite di livello medio-basso. La sua parlata tradisce la provenienza, ovvio che non si possa essere come Andrea Fusco senza alcuna inclinazione, però fra i due opposti c'è una via di mezzo. Le pause sono numerose così come le imperfezioni a livello di conoscenza calcistica. Francamente, penso che ci siano molti telecronisti migliori.

Voto: 4  Senza commenti

La prossima volta prometto di non dare voti così negativi ma, d'altro canto, non si poteva fare altro. Alla prossima

Alberto

martedì 2 novembre 2010

Il mondo dei telecronisti (sesto episodio)

Prima una breve premessa: questa puntata era in programma per ieri ma, a causa dell'alluvione che c'è stata qui a Vicenza, non ho avuto il tempo materiale per scriverla.

Sesto appuntamento in cui mi dedico a tre giornalisti Rai di lungo corso.

- Gianni Cerqueti
Colui che è diventato oramai la prima voce calcistica della redazione abbina buone doti tecniche alla conoscenza della disciplina. Personalmente lo sto riscoprendo in quest'ultimo anno dopo un periodo abbastanza lungo in cui non era di mio gradimento, forse a causa del tono narrativo un pò monotono della. La mancanza cronica di commentatori di livello quanto meno discreto (gli ultimi due sono stati Capello e Zenga, ma talvolta anche Bagni) non favorisce l'empatia verso il telecronista, il quale è spesso costretto a diventare radiocronista unico, come si vede per Bruno Gentili. In definitiva, a mio avviso è un buon telecronista ma non riesce a raggiungere la perfezione.

Voto: 7,5  Solido

- Mario Mattioli
Il giornalista emiliano è ormai prossimo alla pensione (classe '46) e, personalmente, non ritengo che sia una gran perdita. E' una istituzione nel pugilato ma quando si è cimentato nell'atletica i risultati sono stati pessimi. Alla conduzione spesso va fuori dal seminato sia nei vari Tg sport che ha condotto sia in 90° Minuto di B in cui, in coppia con Vincenzo D'Amico, si fissa in alcuni argomenti senza più schiodarvisi per tutta la puntata. Il ritmo è soporifero tranne in alcuni spunti degni di nota, come per l'oro di Cammarelle a Pechino '08. Tuttavia, nella nobile arte la coppia con Nino Benvenuti è più che buona, così come il racconto degli incontri. Il voto è la media fra pugilato e altri sport.

Voto: 5  (Im)parziale

- Fabrizio Failla
Il telecronista della pallanuoto è abituato a dare molta enfasi e a utilizzare molte frasi epiche nella telecronaca. Nel mondo acquatico non mi dispiace affatto, risultando uno fra i migliori commentatori Rai per gli sport di squadra, aiutato da due spalle formidabili come Gianni De Magistris e ora Francesco Postiglione. Nel calcio la situazione è capovolta: i suoi "studioli" al seguito della Nazionale non sono da inserire nella memoria collettiva, in cui il futile si mischiava spesso all'utile. Le interviste in occasione di Champions League e di Coppa Italia sono discreti, ma non al livello medio delle pay tv.

Voto: 6,5  Sufficiente

E come dice il buon Emanuele Dotto (Radio Rai) "Io mi fermo qui, cantavano i Dik Dik, di Albertelli e Riccardi". Alla prossima

Alberto

lunedì 25 ottobre 2010

Il mondo dei telecronisti (quinto episodio)

Quinto episodio, l'ultimo dedicato ai giovani cronisti di Rai Sport.

- Luca Di Bella
Il poliedrico giornalista romano sta cominciando ad avere più spazio, come dimostrato nella scorsa stagione invernale, con la telecronaca delle gare di biathlon, bob, skeleton e slittino alle Olimpiadi di Vancouver: finalmente una scelta azzeccata da parte dei "capi" della redazione. Inoltre, il far parte della spedizione degli Europei di Atletica a Barcellona come telecronista delle fasi mattutine delle gare in programma dal Montjuic è stato esemplicativo: le scorse edizioni hanno visto al suo posto Marco Lollobrigida, Tommaso Mecarozzi o Alessandro Tiberti. A me il giornalista piace e, prendete le parole con le dovute proporzioni, mi sembra che sia colui che più si avvicini a Franco Bragagna; ha buona proprietà di linguaggio, il ritmo non è male, conosce discretamente quello di cui deve raccontare. In più, come il Franco nazionale, è poliedrico: nella mia memoria ricordo sue incursioni in atletica, tuffi, sci di fondo, biathlon, bob, skeleton, slittino, lotta, judo, taekwondo, tennis, volley, calcio, vela, motori, basket, triathlon e golf. Nelle Paralimpiadi ha commentato le gare di sci alpino, cosa volere di più?

Voto: 8  Sorpresa

- Marco Lollobrgida
Da due anni il Lollo fa parte degli inviati di 90° Minuto di Serie A, mammasantissima delle trasmissioni Rai. Ma non è solo nel calcio che si fa notare, dato che è diventato, dopo l'arrivederci (se non addio) alle telecronache di Giampiero Galeazzi, la voce principe del canottaggio. E' anche la voce principale di snowboard e freestyle, oltre ad aver "assaggiato" (o qualcosa in più) sport come atletica, pugilato, pentathlon, triathlon e pallanuoto. La conoscenza non gli manca mentre è carente dal punto di vista del tono di voce e della proprietà di linguaggio, forse un pò ridotta. In fin dei conti, non è né eccezionale né pessimo, ma nell'ambiente Rai fa una buona figura.

Voto: 6,5  Capace

- Tommaso Mecarozzi
Il dopo Fioravantti: caspita, che eredità pesante che ha dovuto affrontre. In confronto, per limitarsi all'ultimo periodo, un cambio così duro l'ha avuto solo Auro Bulbarelli per il dopo De Zan, nemmeno il dopo Pizzul è stato più arduo. Sandro Fioravanti è stato colui che ha raccontato tutti (e sottolineo tutte) gli exploit azzurri della storia del nuoto, esclusi Novella Calligaris e Giorgio Lamberti. Tommaso si è visto promosso in uno sport in cui "bazzicava" di rado, in una stagione molto piatta del nuoto, la prima del dopo costumoni. A mio avviso, nel cambio noi telespettatori abbiamo perso molto: deve ancora adattarsi al ruolo, cosa che una seconda voce fantastica come Luca Sacchi, una collega come Elisabetta Caporale e un coordinatore come Sandro Fioravanti faciliteranno e non molto, data la loro dimestichezza nella materia. Negli altri sport, quindi lotta, judo, karate, atletica, pugilato, calcio, equitazione e pentathlon (non considerando pallanuoto e hockey, scarsamente commentati), si è ben distinto; anche nella conduzione dello studio da Vancouver e nei telegiornali di Rai Sport si è mostrato molto capace, con un buon tono di voce, un'ottima dialettica e discreta capacità di coinvolgimento. In sostanza, nel complesso il voto è molto buono, ma le impressioni non postitive del nuoto lo abbassano un po'.

Voto: 6,5  Migliorabile

- Nicola Sangiorgio
Un altro che, come Valerio Iafrate, viene poco usato è Nicola Sangiorgio, valdio sia come telecronista che come inviato. A mio modo di vedere Rai Sport ha tre mancanze colossali come prime voci: nel basket, nella Formula 1 e nel rugby. Se nella F1 non vedo nessuno all'orizzonte, nel basket e nel rugby starebbero bene rispettivamente Iafrate e Sangiorgio. Quest'ultimo ha una buona capacità di linguaggio, oltre a buona conoscenza. Forse gli fa difetto il ritmo, troppo lento. Altri sport in cui è stato impegnato sono tennis, ginnastica, lotta, taekwondo, basket, volley, atletica, calcio e sci alpino.

Voto: 7  Da promuovere

Ci sono altri più o meno giovani telecronisti Rai di cui parlerò (Luca de Capitani, Dario Di Gennaro, Maurizio Colantoni, Riccardo Pescante, Fabrizio Piacente, Andrea Bettini, Luca Bindi, Cristiano Piccinelli, Alan Gard), ma per adesso cambio indirizzo, sia perchè di alcuni ho sentito solo poche uscite e sia perche, sinceramente, mi sono un po' stufato dello stesso argomento. A settimana prossima, con un nuovo appuntamento. A presto

Alberto

lunedì 18 ottobre 2010

Il mondo dei telecronisti (quarto episodio)

Eccoci per il quarto appuntamento di questa rubrica; il tema è lo stesso della settimana scorsa e sarà lo stesso della prossima, ovvero sia i giovani telecronisti di Rai Sport.

- Valerio Iafrate
Anche se non è giovanissimo (ha 40 anni) il buon Valerio si è imposto nell'ultimo biennio come ottimo giornalista. Le sue telecronache di NFL, accanto al formidabile Roberto Gotta, sono state precise e sempre emozionanti; la scelta molto discutibile di Rai Sport di non rinnovare i diritti del campionato ha lasciato perplessi un po’ tutti (tuttavia è ottimo il lavoro che fa Dahlia) e, inoltre, ha lasciato "a spasso" il nostro. La sua poliedricità si nota nella varietà di sport che ha commentato: football, basket, calcio, tennis, equitazione, pentathlon, ciclismo, atletica, ginnastica, sci alpino, triathlon. La mia convinzione è che purtroppo venga usato come tappabuchi per discipline minori o per sostituire occasionalmente i telecronisti abituali. La mia speranza, che certamente sarà vana, sarebbe di vederlo come prima voce del basket, al posto di Franco Lauro, uno che mette d'accordo tutti gli spettatori (in maniera negativa, si intende). Quando Rai Sport aveva i diritti per il campionato di college basketball (NCAA) le telecronache notturne con Massimiliano Mascolo erano più che piacevoli. Così come le sue telecronache del tennis.

Voto: 8,5  Sottoutilizzato

- Davide Labate
Il telecronista del circo bianco del dopo Gobbo fra poco inizia la sua terza stagione del mondiale. Il bilancio è altalenante: la conoscenza della disciplina è buona, così come il tono di voce, non urlato; i contro sono... il tono di voce, molto piatto e senza sbalzi per delle prestazioni degne di nota, e la mancanza di "coraggio" nel contenere Paolo De Chiesa, che tende a parlare senza interruzioni. Nel calcio e nel pugilato, altri sport in cui si è cimentato, le capacità si notano ma non le apparizioni sono abbastanza limitate per giudicare completamente.

Voto: 7  Positivo

- Andrea De Luca
Il riccioluto giornalista ha concluso la sua nuova carriera di inviato al seguito del ciclismo sabato, in occasione del Giro Di Lombardia. E' stato impegnato nelle corse italiane organizzate da RCS (Giro, Tirreno, Sanremo, Lombardia), per i Mondiali e per le corse minori in Italia. Un suo difetto è il non riconoscere prontamente gli atleti; inoltre tende ad "impappinarsi" nel racconto della corsa. In passato si è dedicato con ottimi risultati ai motori, in particolare ai rally, all'hockey su pista e inline, all'atletica e allo skiroll. Personalmente lo reputo un onesto giornalista che può e ancora migliorare.

Voto: 5,5  In miglioramento

E anche per oggi mi fermo qui, alla settimana prossima!

Alberto

martedì 12 ottobre 2010

Il mondo dei telecronisti (terzo episodio)

Rieccoci qui per questo terzo episodio, incentrato sui giovani telecronisti Rai

- Alessandro Antinelli
Non sentirlo per la seconda parte del Mondiale di Volley appena conclusosi (per motivi di salute) è stato veramente un peccato. La sua conoscenza della pallavolo è perfetta, come nella scuola Rai (Volpi, Mimmo Fusco e Pancani), cosa che purtroppo non avviene per gli altri sport di squadra (basket e rugby in primis). Se nella pallavolo si destreggia con grande abilità, a mio modo di vedere nel calcio il livello scende, seppur non di molto. La fluidità e la proprietà di linguaggio, unite al ritmo della telecronaca, sono i suoi punti di forza.
Si è anche occupato di Formula 1, di equitazione, di atletica e di nuoto; in quest'ultima disciplina è stato inviato in tribuna nei Mondiali di Roma nel 2009, sapendosi ben destreggiare anche nelle lingue straniere.

Voto: 8  Bravo

- Alberto Rimedio
Uno dei nuovi volti emergenti di Rai Sport, impiegato anche nella telecronaca dell'ultima Supercoppa Italiana fra Inter e Roma. In quella prova, insieme al "famigerato" Beppe Dossena, ha offerto un saggio su come non si debba commentare un incontro: il ritmo era nullo, la partigianeria per i capitolini era più che evidente (basta fare un giro su Youtube o su vari forum). Nelle altre situazioni in cui ho potuto ascoltarlo, il livello era migliore, a differenza del ritmo, sempre piatto e senza scossoni. Probabilmente non è aiutato dalla spalla tecnica di turno, però perseverare è diabolico. Nel passato ha svolto anche delle telecronache di calcio a 5, sport che si caratterizza per un ritmo frenetico e continuo, cosa di cui, ripeto, non è provvisto.

Voto: 5  Piatto

- Aurelio Capaldi
Si è vero, non è un telecronista, però il ragazzo ci sa fare. Come intervistatore nelle Olimpiadi di Pechino si è occupato anche di canottaggio, di volley e di basket, riuscendo una volta ogni tanto a parlare anche di argomenti tecnici con le stelle NBA, cosa che Rai Sport abitualmente non conosce. Nel calcio le interviste non sono mai banali, basti pensare l'esclusiva che è riuscito a strappare a Josè Mourinho il 16 maggio scorso, dopo la conquista dello scudetto; l'intervista si svolse nel pullman dell'Inter mentre il tecnico portoghese si lasciava andare dopo la tensione accumulata nel finale di campionato. La promozione a bordocampista della nazionale è meritata, una volta tanto le persone più capaci riescono a conquistare i ruoli importanti.

Voto: 9  Meritato

L'appuntamento è per settimana prossima, ancora con le nuove leve di Rai Sport. Un saluto.

Alberto

lunedì 4 ottobre 2010

Il mondo dei telecronisti (secondo episodio)

Secondo appuntamento per questo spazio dedicato ai giornalisti, in particolare oggi sarà la volta di tre volti noti del ciclismo

- Francesco Pancani
Per il giornalista toscano, nato come radiocronista calcistico, il passaggio da prima voce della pallavolo a quella del ciclismo è stato veramente buono. Doveva sostituire Auro Bulbarelli che, nel bene o nel male, ha segnato la scena del dopo De Zan per un decennio: il risultato è stato quasi sorprendente, con una formidabile sincronia con Davide Cassani, ormai diventato il commentatore sportivo più conosciuto (ed anche amato) dal grande pubblico, e con una capacità linguistica non comune. Già nella pallavolo aveva dovuto sostituire non una, ma ben due voci "pesanti", ossia il compianto Mimmo Fusco ed il vicedirettore Jacopo Volpi, facendosi notare in positivo. A mio modo di vedere è il più anziano del gruppo dei telecronisti della "nuova generazione" (Alessandro Antinelli, Valerio Iafrate, Marco Lollobrigida, Luca Di Bella, Tommaso Mecarozzi, Davide Labate, Andrea De Luca e Alberto Rimedio) ed anche, fino a questo momento, il più positivo.

Voto: 9  Molto capace

- Alessandro Fabretti
La ormai seconda voce storica del ciclismo made in Rai, già da qualche anno, è diventata anche la prima voce del tennis, sport purtroppo abbandonato da Viale Mazzini per molto tempo, anche a causa della fortissima concorrenza satellitare. Nello sport del pedale ha rivestito tutti i ruoli possibili: telecronista, conduttore, inviato all'arrivo, inviato in moto, intervistatore sotto il podio ed anche coordinatore giornalistico. Conosce molto la materia e trovo veramente poco azzeccata la scelta di farlo trasformare in prima voce tennistica. Con le racchette, purtroppo, non ha grande dimestichezza, per chi può sentire le telecronache Eurosport o Sky il livello è molto diverso; a mio avviso ciò è dovuto anche al fatto che non sia fisso per tutto l'anno sul mondo della racchetta ma sia impegnato su più campi, anche quello redazionale.

Voto: 6,5  Altalenante

- Alessandra De Stafano
Certamente questo 2010 è stato per Alessandra un anno di svolta: per le corse italiane e per i Mondiali appena terminati ha abbandonato i panni di intervistatrice per passare a quelli di conduttore, sempre affiancata dal buon Beppe Conti. La prima donna al timone del Processo alla Tappa ha all'inizio pagato il cambio di ruolo per acquistare poi sempre più smalto. Al Tour, come sempre a bordo strada per le interviste e per i commenti integrativi alla coppia Cassa-Panca (chi ha coniato il soprannome ha i miei ringraziamenti), è stata superba come sempre, cercando di indagare principalmente sugli uomini che sono, giù dalla bicicletta, i ciclisti. Da sempre impiegata per tutto l'anno nel ciclismo, sono riuscito a trovare forse il suo unico "sconfinamento" dalle due ruote, avvenuto per la Coppa America di Vela nel 2001 dalla Nuova Zelanda (insieme ad Elisabetta Caporale, se non erro).

Voto: 9  Wonderwoman

L'appuntamento è per settimana prossima, in cui mi concentrerò sulle nuove leve. Un saluto a tutti.

Alberto

martedì 28 settembre 2010

I presidenti degli anni '90

In questo nuovo spazio si parlerà dei presidenti di calcio degli anni '80 e '90, periodo in cui la Serie A era di gran lunga il campionato più competitivo ede equilibrato del mondo.
Domenica è morto, all'età di 82 anni, Edmeo Lugaresi, presidente del Cesena per 22 anni. Apparteneva alla schiera dei presidenti un pò "ruspanti" che diventarono protagonisti tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90.

- Romeo Anconetani
Lo storico presidente del Pisa, di origine triestina e di simpatie toriniste, acquista la società nel 1978 e la mantiene fino al 1994, anno in cui il club fallisce. Sotto la sua guida la squadra partecipa a 6 campionati di Serie A, categoria di cui aveva fatto parte solo per una stagione nel 1968-1969. Soprannominato lo "sciamanno" per i suoi riti propiziatori compiuti prima di ogni gara (cospargeva l'Arena Garibaldi di sale), fu tuttavia un ottimo scopritore di talenti: basti pensare che durante la sua presidenza portò in Italia giocatori come Simeone, Dunga, Been, Berggreen, Kieft e Chamot, rivenduti poi a prezzi molto elevati alle grandi squadre. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1999, al leggendario nome Arena Garibaldi venne aggiunto quello del presidente che portò ai massimi livelli una delle squadre più supportate dal proprio pubblico (3.000 abbonamenti in Serie D!).

- Edmeo Lugaresi
« Non è indispensabile avere una laurea e parlare bene per essere rispettato. Se hai il coraggio delle tue idee e non hai paura di dirle, guadagni la stima di tutti. E quando parlavo io, in Lega a Milano mi ascoltavano. »
Così parlo l'Edmeo, che fece grande il Cesena. Prese il timone della società nel 1980 dallo zio Dino Manuzzi, da cui lo stadio "La Fiorita" prese l'attuale nome. Nel suo lungo regno (1980-2002) la società visse due fasi : la prima, fino al 1991 in cui il club militava fra Serie A e Serie B; la seconda, in cui l'ascensore era fra Serie B e Serie C1. La sorte gli ha permesso di rivedere il suo Cesena in Serie A battere nel suo stadio il Milan, che dei Cavallucci Marini ne doveva fare un sol boccone. La stessa società a cui, probabilmente durante una sfida accessa, aveva detto: 
« Voi siete una società ricca e potente, io il presidente di una piccola società ma quanto a dignità vi compro a tutti »

Per oggi è tutto, alla prossima

Alberto

P.s.: mi farebbe molto piacere avere dei consigli da parte vostra su quali altri presidenti prendere in esame per il futuro, sempre riferendosi agli anni '80 e '90.

lunedì 27 settembre 2010

Il mondo dei telecronisti (primo episodio)

Oggi inizio un progetto che probabilmente sarà molto difficile e sicuramente contestabile; cercherò di dare un parere (personale ed opinabile, naturalmente) sui vari telecronisti attual; in questo primo appuntamento giudico due giornalisti di Mamma Rai.

- Franco Bragagna
Il primo della lista. A mio avviso è attualmente il miglior telecronista pound-for-pound italiano. A differenza di molti colleghi (soprattutto calciofili), il buon Franco commenta o ha commentato con successo una quantità mostruosa di discipline: atletica, sci di fondo, combinata nordica, salto con gli sci, pattinaggio di velocità, short track, biathlon, bob, skeleton, slittino, hockey ghiaccio, canoa slalom, skiroll, baseball, tennis, badminton. In totale sono 16 discipline, numero che probabilmente sarà anche maggiore rispetto a ciò che ricordo. L'unico suo "vizio" è la mancanza di spazio che dà alla spalla tecnica (nell'atletica il povero e bravo Attilio Monetti ha ormai fatto l'abitudine), non per eccesso di protagonismo ma per indole. Molti dei trionfi azzurri più belli sono stati raccontati dalla sua voce, così come le imprese di Usain Bolt, Yelena Isinbayeva, Sven Kramer, Marit Bjorgen.
Migliori commenti nei successi degli azzurri:
5) Fabrizio Mori nei 400 hs ai Mondiali di Siviglia '99 (atletica)
4) staffetta 4x10 Fulvio Valbusa-Giorgio di Centa-Pietro Piller Cottrer-Cristian Zorzi alle Olimpiadi di Torino '06 (sci di fondo)
3) Giorgio di Centa nella 50km tecnica libera alle Olimpiadi di Torino '06 (sci di fondo)
2) Stefano Baldini nella maratona alle Olimpiadi di Atene '04 (atletica)
1) staffetta inseguimento a squadre Enrico Fabris-Matteo Anesi-Ippolito Sanfratello alle Olimpiadi di Torino '06 (pattinaggio di velocità)

Voto: 10  Unico

-Stefano Bizzotto
Come sopra, un altro di quei telecronisti che potrebbero stare allo stesso tavolo di Paolo Rosi, Paolo Valenti e Beppe Viola. In comune con Franco Bragagna, oltre alla provenienza bolzanina, ha il dono della poliedricità: commenta, o ha commentato, calcio, tuffi, hockey su ghiaccio, bob, skeleton, slittino, biathlon, tiro a segno, tiro a volo, sci alpino, nuoto, atletica. Pronuncia alla perfezione tutti i nomi che gli capitano a tiro, che siano tuffatori cinesi o hockeisti cechi grazie alla conoscenza di più lingue (sicuramente inglese e tedesco, probabilmente anche altre). La sua bravura è data dal fatto che, secondo me, si prepari molto per ogni telecronaca che deve eseguire, a prescindere dal livello dei partecipanti. Con Oscar Bertone nei tuffi forma la miglior coppia del panorama televisivo italiano, sopra anche a quella formata da Pancani e Cassani. Una pecca è la mancanza di pathos nelle partite dell'Under 21. Memorabile la telecronaca dell'incredibile oro di Matthew Mitcham nella piattaforma alle Olimpiadi di Pechino 2008, in cui il tuffatore australiano riuscì ad impedire ai tuffatori cinesi di conquistare tutte le medaglie d'oro della disciplina con un tuffo da 112,10 punti, frutto di due 10 e di un 9,5.
Migliori commenti nei successi degli azzurri:
5) Armin Zoggeler alle Olimpiadi di Torino '06 (slittino)
4) Andrea Benelli nella finale dello skeet alle Olimpiadi di Atene '04 (tiro a volo)
3) argento di Tania Cagnotto-Francesca Dallapè nel sincro 3 metri ai Mondiali di Roma (tuffi)
2) Italia-Serbia Under 21 finale al Campionato Europeo di Germania '04 (calcio)
1) bronzo di Tania Cagnotto nel trampolino 3 metri ai Mondiali di Montreal '05 (tuffi)

Voto:9,5  Ultra preciso

Questo primo appuntamento si chiude qui, nel prossimo il tema centrale sarà il ciclismo.

Alberto

P.s.: i commenti sono ben accetti e molto graditi, in modo da favorire uno scambio di opinioni che è sempre salutare.