martedì 2 novembre 2010

Il mondo dei telecronisti (sesto episodio)

Prima una breve premessa: questa puntata era in programma per ieri ma, a causa dell'alluvione che c'è stata qui a Vicenza, non ho avuto il tempo materiale per scriverla.

Sesto appuntamento in cui mi dedico a tre giornalisti Rai di lungo corso.

- Gianni Cerqueti
Colui che è diventato oramai la prima voce calcistica della redazione abbina buone doti tecniche alla conoscenza della disciplina. Personalmente lo sto riscoprendo in quest'ultimo anno dopo un periodo abbastanza lungo in cui non era di mio gradimento, forse a causa del tono narrativo un pò monotono della. La mancanza cronica di commentatori di livello quanto meno discreto (gli ultimi due sono stati Capello e Zenga, ma talvolta anche Bagni) non favorisce l'empatia verso il telecronista, il quale è spesso costretto a diventare radiocronista unico, come si vede per Bruno Gentili. In definitiva, a mio avviso è un buon telecronista ma non riesce a raggiungere la perfezione.

Voto: 7,5  Solido

- Mario Mattioli
Il giornalista emiliano è ormai prossimo alla pensione (classe '46) e, personalmente, non ritengo che sia una gran perdita. E' una istituzione nel pugilato ma quando si è cimentato nell'atletica i risultati sono stati pessimi. Alla conduzione spesso va fuori dal seminato sia nei vari Tg sport che ha condotto sia in 90° Minuto di B in cui, in coppia con Vincenzo D'Amico, si fissa in alcuni argomenti senza più schiodarvisi per tutta la puntata. Il ritmo è soporifero tranne in alcuni spunti degni di nota, come per l'oro di Cammarelle a Pechino '08. Tuttavia, nella nobile arte la coppia con Nino Benvenuti è più che buona, così come il racconto degli incontri. Il voto è la media fra pugilato e altri sport.

Voto: 5  (Im)parziale

- Fabrizio Failla
Il telecronista della pallanuoto è abituato a dare molta enfasi e a utilizzare molte frasi epiche nella telecronaca. Nel mondo acquatico non mi dispiace affatto, risultando uno fra i migliori commentatori Rai per gli sport di squadra, aiutato da due spalle formidabili come Gianni De Magistris e ora Francesco Postiglione. Nel calcio la situazione è capovolta: i suoi "studioli" al seguito della Nazionale non sono da inserire nella memoria collettiva, in cui il futile si mischiava spesso all'utile. Le interviste in occasione di Champions League e di Coppa Italia sono discreti, ma non al livello medio delle pay tv.

Voto: 6,5  Sufficiente

E come dice il buon Emanuele Dotto (Radio Rai) "Io mi fermo qui, cantavano i Dik Dik, di Albertelli e Riccardi". Alla prossima

Alberto

1 commento:

  1. Bel lavoro, tempo fa iniziai a lavorare ad una classifica dei telecronisti (limitatamente al calcio) ma poi non ne feci nienti. Comunque potremmo fare uno scambio link (ti ho trovato grazie al nostro comune amico Archeologia dello Sport) vieni a trovarmi e fammi sapere cosa ne pensi. Ciao

    PS Fortunatamente non ho trovato la pagella di Gianni Bezzi, secondo me uno dei peggiori...

    Riccardo

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